Qualche suggerimento su cosa vedere a Padova attraverso 4 luoghi meno noti, per uscire dai percorsi più battuti, e trovare dei luoghi che non ti aspetti.
Padova è una città molto vivace e ricca di cose da vedere: il Prato della Valle, la famosissima Basilica di Sant’Antonio, il Palazzo della Ragione, il Bo, il caffè Pedrocchi, l’Orto Botanico, sono i simboli più noti di questa città.
Vi vorrei raccontare però di una Padova più nascosta e intima, attraverso questi 4 luoghi meravigliosi e meno conosciuti, che sono ovviamente tra i miei preferiti.
IL GHETTO
Proprio a ridosso delle piazze del centro si estende quello che fu il ghetto di Padova dal 1603 al 1797, dove gli ebrei furono costretti a vivere in base alle leggi della Serenissima, senza possibilità di risiedere in altri luoghi della città.
La zona dove sorgeva il ghetto era molto ristretta, anche se la comunità era molto numerosa. Padova era tra l’altro l’unica città in Europa dove era concesso agli studenti ebrei studiare medicina all’Università.
Camminando tra le strette vie del ghetto è possibile vedere le tre sinagoghe, l’italiana, la spagnola e quella la tedesca, dove oggi sorge il Museo Ebraico, ottimo luogo da cui partire per approfondire la storia di questo luogo e della sua comunità.
LA CASA DEGLI SPECCHI
In via del Vescovado, poco lontano dal Duomo, ci si trova di fronte ad una casa veramente eccezionale: la Casa degli Specchi.
Questa casa apparteneva ad Annibale Maggi da Bassano e fu da lui costruita nel 1502. Il nome “degli specchi”, deriva dal fatto che la facciata, leggermente rientrante sulla via, è tutta decorata con tondi in marmo colorati che riflettono la luce.
All’interno della Casa si trova un affresco che raffigura lo storico romano Tito Livio. I membri della famiglia Maggi, ritenevano infatti di essere suo discendenti, tant’è che sorse la leggenda che Tito Livio avesse vissuto proprio qui. I Maggi poi possedevano una testa antica di Tito Livio, che passò di generazione in generazione, rinforzando sempre di più questa leggenda.
Si racconta che la casa a fianco sia infestata dagli spiriti… credeteci o no, vale comunque la pena di andare a vedere!
LA LOGGIA E L’ODEO CORNARO
Per rivivere le atmosfere della Padova cinquecentesca, niente di meglio che visitare la Loggia e l’Odeo Cornaro.
Furono costruite tra 1524 e 1530, per volere di Alvise Cornaro, nobile, esperto di idraulica e amante del teatro e delle arti che le commissionò a Giovanni Maria Falconetto, architetto veronese. Questi due edifici ricreavano uno spazio all’antica, dove far rivivere le atmosfere dell’antica Roma.
La Loggia era una scenografia per le rappresentazioni teatrali. Qui recitò anche Angelo Beolco detto il Ruzante, amico del Cornaro.
L’Odeo invece era una sala per la musica e, con la sua pianta ottagonale, divenne il prototipo per le ville del Cinquecento.
LA CHIESA DI SAN GAETANO: PER CHI AMA SCAMOZZI
A tutti gli amanti dell’architettura ed in particolare del grande Vincenzo Scamozzi (1552-1616), consiglio di percorrere la via Altinate (dove visse anche Pietro Bembo) e di raggiungere la chiesa di San Gaetano. Scamozzi progettò qui la prima chiesa a pianta centrale della città, ispirandosi a Palladio. Suoi committenti furono i teatini, che qui avevano anche il loro convento (oggi è il Centro Culturale Altinate San Gaetano). Bellissima la facciata, ma la sorpresa è all’interno dove ci si trova in uno scrigno barocco prezioso, dominato dalla cupola con il Paradiso del pittore francese Guy Louis Vernansal, affrescata nel Settecento.
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