Il 21 novembre a Venezia si festeggia la Madonna della Salute a celebrare la fine della peste.
Nel 1630 Venezia fu colpita dall’ultima grande pestilenza, una delle più terribili. Nonostante l’avanzatissimo sistema di prevenzione adottato dai veneziani, la peste arrivò in città tramite un marchese ospitato a S. Clemente, che la trasmise successivamente ad un falegname che stava lavorando nell’isola.
Su circa 150.000 abitanti morì un terzo della popolazione: una strage.
Come preghiera e come ringraziamento per la cessazione del morbo, nel 1631 si pose la prima pietra della chiesa sul Canal Grande, dedicata alla Madonna della Salute.
A progettarla fu Baldassarre Longhena che, purtroppo, morì 5 anni prima che la chiesa fosse terminata, nel 1687.
Forse non sapete che…
LA BASILICA E LA CABALA
Baldassarre Longhena, che probabilmente aveva origini ebraiche, progettò la chiesa ispirandosi alla cabala e basandosi su due numeri: l’8 e l’11.
Costruita secondo uno schema ottagonale, utilizzando come unità di misura il piede veneziano (34,07 cm), la Basilica è lunga 121 piedi (11×11), è larga 88 piedi (11×8), con i lati dell’ottagono che misurano 44 piedi (4×11) e così via..
Simbolicamente l’8 simboleggia l’infinito nella tradizione cristiana, mentre l’11 nella tradizione ebraica raffigura Dio con le sue emanazioni.
Sommando 8 e 11 si ottiene 19 che sempre secondo la cabala è la cifra del Sole di Maria (Marialis Solis).
IL BERNINI ADRIATICO
Per decorare l’altare della Basilica i veneziani iniziarono a cercare un grande blocco di marmo e un grande scultore che lo lavorasse, Bernini. Il grande scultore però declinò l’offerta e la scelta ricadde quindi su Giusto Le Court, già vicino al Longhena, che realizzò un capolavoro dello stile barocco. Nella sua scultura sull’altare, si vede una bellissima giovane (Venezia) inginocchiata a porre omaggio alla Vergine, mentre sul lato destro una vecchia con il volto scavato e il seno cadente (la Peste) scappa concitata inseguita da un piccolo angelo arrabbiato munito di torcia.
Lo studio delle carni, del volto, delle rughe del collo, rende la Peste una scultura straordinaria. Giusto Le Court, non casualmente quindi, viene definito il “Bernini adriatico”.
LA MESOPANDITISSA
Nell’altare maggiore della chiesa si venera l’icona della Madonna della Salute. Il doge Francesco Morosini l’aveva portata da Candia (oggi Creta) nel 1670.
Il nome con cui viene indicata cioè “Mesopanditissa”, deriverebbe dal fatto che la sua festa, a Candia, si celebrava in un periodo a metà tra il Natale e la Presentazione del Signore.
Il legame tra la Madonna e Venezia è ribadito al centro della Basilica, dove si trova l’iscrizione “Unde origo inde salus”- da Maria nacque Venezia, da Maria venne la salvezza, a ricordare come secondo la tradizione Venezia fu fondata il giorno dell’annunciazione il 25 marzo 421.
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