Antonio Canova è stato uno dei più grandi scultori neoclassici al mondo, la cui fama si è estesa non solo in Italia, ma in tutta Europa e fino agli Stati Uniti. In questo articolo vorrei raccontarvi cosa vedere in Veneto, per scoprire a fondo l’arte di Antonio Canova.
Chi era Canova?
Nato a Possagno, in provincia di Treviso, nel 1757, da una famiglia di tagliapietre e scalpellini, Antonio Canova entrò fin da giovane in una bottega di scultura a Venezia, distinguendosi per le sue capacità. Trasferitosi ben presto a Roma diventò “uno scultore antico vivente”, che seppe ispirarsi ai modi degli antichi greci e romani per realizzare dei capolavori di bellezza incontrastata. Canova ritrasse Napoleone e la sua famiglia, legandosi alla dinastia dei Napoleonidi. Il suo prestigio e la sua fama lo portarono a diventare l’inviato del papa per il recupero delle opere d’arte predate dai francesi, riuscendo con successo a portare a termine la sua missione. Morì a Possagno nel 1822.
Da non perdere in Veneto:
La Gypsotheca di Possagno
Alla morte di Canova, il fratellastro Giuseppe Sartori, fa trasferire tutti i gessi, che si trovavano nel suo studio di Roma, a Possagno. Nasce così la Gypsotheca, ovvero la raccolta dei gessi, in un edificio che ricorda una basilica, concepito appositamente di fianco alla casa natale dello scultore.
Nella Gypsotheca si possono ammirare i gessi dei maggiori capolavori dell’artista, oltre ai bozzetti in terracotta. Tra il 1955 e il 1957 l’architetto Carlo Scarpa ampliò la Gypsotheca, realizzando uno dei suoi migliori allestimenti, dove la luce naturale, le prospettive e i colori scelti esaltano al massimo le opere dello scultore. La visita a questo complesso include anche la casa del maestro, dove si può scoprire il Canova pittore.
Il Tempio Canoviano
Nel 1819 si posa la prima pietra di questo Tempio, donato dallo stesso Canova alla sua città natale, come nuova chiesa parrocchiale. La struttura riprende le forme del Partenone e del Pantheon, simboli dell’architettura classica. Oltre alla pala d’altare dipinta da Canova, è possibile rendere omaggio al grande maestro, qui sepolto accanto al fratello.
Il Museo Civico di Bassano del Grappa
Per approfondire ulteriormente il lavoro di Canova, una tappa al Museo Civico di Bassano offre la possibilità di scoprire alcuni gessi e bozzetti di opere celebri. Al museo è conservata inoltre la quasi totalità di tutti i disegni dello scultore, più di 2000!
E a Venezia…
Tre sono i luoghi dove ancora si respira la presenza di Canova in laguna.
Iniziamo dal Museo Correr, dove nelle splendide sale Neoclassiche è custodita la prestigiosa Collezione Canoviana e dove ammirare il suo primo capolavoro, Dedalo ed Icaro, che gli assicurò il successo e il denaro necessari per il suo trasferimento a Roma.
Alle Gallerie dell’Accademia si trova, oltre ad alcune interessanti calchi in gesso, il curioso monumento alla mano di Canova, opera di Giuseppe Borsato. Si perchè alla morte di Canova, i veneziani vollero conservare la sua mano in un’urna presso l’Accademia di Belle Arti, come una specie di nuova reliquia. Oggi la mano non si trova più qui, ma si è ricongiunta con il resto del corpo dello scultore nel Tempio di Possagno.
Per finire, nella Basilica dei Frari, si trova il Monumento a Canova. Di forma piramidale, realizzato dai suoi discepoli dopo la sua morte, su disegno canoviano, ci mostra una porta che conduce nell’aldilà, verso la quale si incammina l’allegoria dell’Architettura, piangente. Il genio del Canova ha una torcia spenta e il leone di Venezia è desolato.
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