Palazzo Thiene a Vicenza è aperto: dopo anni difficili con conseguenti chiusure, a causa del fallimento della Banca Popolare di Vicenza, che qui aveva la sua sede dal 1872, il Palazzo è stato acquistato dal Comune e ora è finalmente restituito alla cittadinanza che può ammirare le sue splendide sale.
Perché Palazzo Thiene a Vicenza è così importante?
Palazzo Thiene a Vicenza deve la sua importanza a tre fattori:
- La famiglia Thiene: i Thiene erano una famiglia già presente a Vicenza nel 1307. Ricchi proprietari terrieri, commercianti e prestatori di denaro, ebbero cariche di governative, giudiziarie e militari a Vicenza e non solo. Avere un grandioso e sontuoso palazzo in città rappresentava per loro un investimento. Vicenza era infatti in una zona strategica per gli spostamenti di personaggi illustri tra l’Italia e l’Europa. Un edificio di questo tipo poteva essere la testimonianza del prestigio della famiglia, necessario per confermare favori e cariche importanti.
- Gli architetti: la prima parte del palazzo ad essere costruita nel ‘400 fu quella su Contrà Porti. Il conte Ludovico Thiene aveva commissionato i lavori a Lorenzo da Bologna. Nel ‘500 i Thiene decisero di ingrandire il loro palazzo in centro: in questo cantiere si trovarono ad operare due tra gli architetti più importanti di quel secolo, Giulio Romano e Andrea Palladio.
- La decorazione: sale affrescate, camini spaventosi, stucchi, opera di Alessandro Vittoria, Anselmo Canera, Bernardino India e altri che rendono la visita molto suggestiva. Tra le scene del mito e gli episodi tratti dalla Metamorfosi di Ovidio, ci tuffiamo qui in mondo legato alla cultura classica che caratterizza il Veneto di quel periodo.
Giulio Romano e Andrea Palladio
Giulio Romano all’epoca era considerato l’erede di Raffaello, e dopo aver lavorato nella Roma di papa Leone X Medici, si trovava alla corte dei Gonzaga di Mantova, amicissimi dei Thiene. A lui il Comune di Vicenza aveva chiesto un parere per le logge del Palazzo della Ragione nel 1542, realizzate poi da Palladio.
Giulio era quindi in città in quel periodo, sia per il Comune che anche per i Thiene. E’ ormai certo il fatto che il progetto di base del palazzo sia una sua opera.
Il giovane Palladio si trovò al momento giusto al posto giusto. Ebbe la possibilità di conoscere il maestro (era andato anche lui a prenderlo a Mantova) ed ebbe l’incarico non solo di curare il cantiere ma, in seguito alla morte del maestro, di seguirlo totalmente potendo così fare anche delle migliorie e modifiche che ci fanno comprendere tutto il suo genio e le sue capacità.
Ad oggi possiamo considerare questo palazzo come capolavoro della maturità di Giulio e fondamentale capolavoro giovanile di Palladio, che inserì il progetto di palazzo Thiene tra le sue opere nei Quattro Libri dell’architettura.
Un palazzo non finito
Proprio così! Palazzo Thiene non fu mai completato. Alla morte di Marcantonio Thiene infatti i lavori andarono sempre più a rilento fino ad arenarsi. Il prospetto su Corso Palladio non fu mai realizzato e possiamo vedere come avrebbe dovuto essere solo nei Quattro Libri di Palladio.
Una visita guidata a palazzo
Con la nuova apertura del Palazzo sarà possibile visitare il cortile e le splendide sale tra cui la bellissima sala delle Metamorfosi, detta anche Rotonda per la sua forma circolare, dove oltre agli affreschi è possibile ammirare quattro sculture del Settecento di Orazio Marinali, che rappresentano l’episodio del Giudizio di Paride.
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